Mattioli (Confitarma): «Quali sono i piani di Fincantieri per Castellammare?»

 

Roma – «Fincantieri ha in atto cose importanti ed è leader assoluto nel settore crocieristico, così come per le commesse militari. Ma per il sito di Castellammare di Stabia bisogna vedere quali siano i suoi piani». Così il presidente di Confitarma Mario Mattioli, a margine del convegno Shipping and Law in corso a Napoli con i maggiori operatori nazionali e internazionali del settore, analizza la situazione del cantiere che presto rilascerà nave Trieste. «Bisognerebbe fare uno studio approfondito – aggiunge Mattioli – ma Fincantieri deve concentrarsi su produzioni di nicchia o su componenti. Ci sono tecniche di costruzione diverse oggi, come in Giappone, in Corea e ora in Cina. La nave che viene varata sullo scalo è una cosa straordinariamente bella da vedere, ma impatta significativamente sui costi di progettazione e produzione. È un modo di costruire non aggiornato che grava sul conto economico». Per Mattioli per il futuro di Fincantieri è importante il ruolo del governo e delle, ma anche dei lavoratori. «Chi ci lavora deve comprendere – conclude – che non si può difendere il lavoro e basta».

Link: http://www.themeditelegraph.com/it/shipping/shipowners/2019/10/09/mattioli-confitarma-quali-sono-piani-fincantieri-per-castellammare-QmRMZ2GmXTww8h7CMe10ZP/index.html

Shipping and the Law, al via la decima edizione

 

Napoli – E’ per domani l’appuntamento con l’attesa due giorni della decima edizione di Shipping and the Law dal titolo “The shock of the New” che quest’anno si svolgerà nello splendido castello del Maschio Angioino, monumento rinascimentale, simbolo della città e del suo porto. Armatori, avvocati marittimisti, banchieri, gestori di fondi di investimento, rappresentanti delle istituzioni, broker e altri operatori del settore marittimo provenienti da tutto il mondo sono attesi per partecipare al decimo compleanno della conferenza annuale organizzata dallo Studio Legale Lauro ed inaugurata dal sindaco Luigi De Magistris.

Sotto i riflettori, il 9 ed il 10 ottobre, gli scenari futuri dell’industria marittima con tutte le incognite di un mondo in continua e rapida evoluzione. “Di grande impatto le questioni poste sotto i riflettori: si andrà dall’evoluzione degli equilibri e degli assetti politici alle nuove barriere protezionistiche che caratterizzano gli scenari internazionali – spiega Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista ed ideatore della manifestazione – si passerà dallo sviluppo sempre più rapido delle scienze e delle tecnologie alla introduzione di nuove normative in tema ambientale mirate a limitare le emissioni di zolfo e lottare contro i cambiamenti climatici. E poi ancora il protezionismo sempre più imperante, la crescita rapida dell’automazione, la rivoluzione della propulsione, il rapporto tra fondi di investimento e lo shipping, la difesa del mare sempre più urgente, i porti e la logistica. Insomma una analisi a 360 gradi di un settore vitale come lo shipping nelle sue varie accezioni volto ad approfondire le prospettive della navigazione commerciale a livello globale.

A parlarne ci saranno tra gli altri il vicepresidente dell’Istituto degli Affari Internazionali, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini, il presidente dell’ICS Esben Poulsson ed il Vicepresidente dell’International Chamber of Shipping Emanuele Grimaldi, il presidente di Confitarma Mario Mattioli, il presidente dei Giovani Armatori Giacomo Iavarone, John Lyras già presidente della Union of Greek Shipowners e dell’Ecsa, Giorgio Berlingieri presidente dell’AIDM e vicepresidente CMI, il decano degli armatori Giuseppe D’Amato, il neo presidente di F2i Holding Portuale Umberto Masucci, i presidenti dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centro-settentrionale Francesco di Majo e del Tirreno Centrale Pietro Spirito.

Shipping and the Law è divenuto, in questi dieci anni, un appuntamento fortemente atteso nel panorama internazionale del settore per fare il punto sullo stato dell’arte della navigazione e dell’armamento e per guardare alle prospettive in termini economici, normativi e tecnologici. “Il commercio marittimo – continua Lauro – cresce sempre di più ma è anche alle prese con sfide sempre più difficili. La tecnologia corre velocemente ed oggi propone dalle navi senza equipaggio per arrivare ai nuovi motori per le grandi unità in grado di limitare le emissioni nocive, ai nuovi carburanti. Ma gli scenari sono in continuo mutamento in un mondo in cui i commerci globali devono affrontare, tra l’altro, un ritorno della politica al protezionismo” Infine, un’ulteriore caratteristica di Shipping and The Law: non solo un appuntamento di lavoro ma anche, per i numerosi ospiti stranieri, di cultura e scoperta dello straordinario patrimonio artistico del capoluogo partenopeo. Così dopo il Pio Monte della Misericordia, Donnaregina, Castel dell’Ovo, San Domenico Maggiore Suor Orsola Benincasa ed il complesso di San Lorenzo Maggiore quest’anno alla ribalta è il Maschio Angioino.

Link: http://www.themeditelegraph.com/it/markets/insurance/2019/10/08/shipping-and-the-law-via-decima-edizione-SpkHs1mb1LudIp5aOLwGGP/index.html

Confitarma, Mattioli: «Ottimista sulla ripresa dello shipping»

 

Genova – Mario Mattioli, presidente della Confederazione Italiana Armatori, ha partecipato alla sessione introduttiva di Shipping and the Law, evento organizzato a Napoli dallo Studio Lauro.

Nel corso del dibattito sul tema “Shipowner’s vision of the future”, Mattioli ha affermato di essere «ottimista riguardo ad una ripresa dei mercati marittimi che già nel 2017 hanno registrato un trend di crescita».

Il numero uno di Confitarma ha affermato che «affinché lo shipping italiano possa cogliere le opportunità dei mercati, è fondamentale che la flotta possa contare su uno strumento normativo fondamentale per garantire la sua competitività e cioè il Registro Internazionale Italiano, istituito in Italia nel 1998, in linea con gli orientamenti dell’Ue che miravano a restituire competitività alle flotte mercantili dei paesi membri e a rilanciare l’occupazione».

«Il Registro internazionale si è rivelato uno strumento di grande successo per lo sviluppo dello shipping italiano. Ciò è dimostrato dal fatto che in 20 anni la flotta è raddoppiata ed è una delle flotte di bandiera più importanti al mondo, ai primi posti tra quelle dei principali paesi industriali che fanno parte del G20».

Mattioli ha anche sottolineato che è «assurdo classificare le misure a favore dell’armamento come sussidi ambientalmente dannosi motivando tale affermazione sul fatto che con il raddoppio della la flotta sono raddoppiate anche le emissioni inquinanti».

«Tutti sanno che il trasporto marittimo è il meno inquinante per unità di merce trasportata, e comunque se la flotta mercantile italiana non sarà più in grado di competere sui mercati mondiali, di certo verrà soppiantata da altre marine, più competitive e potenzialmente più inquinanti».

Link: http://www.themeditelegraph.com/it/shipping/shipowners/2018/10/15/confitarma-mattioli-ottimista-sulla-ripresa-dello-shipping-TPFVYfMOxpOgRjKlKAZUQM/index.html

THE MEDITELEGRAPH: Rimorchiatori-drone nel futuro dei porti

16 ottobre

Napoli – Nella prima giornata di Shipping and the Law,l’annuale appuntamento organizzato dall’avvocato marittimista Francesco Saverio Lauro, giunto quest’anno all’ottava edizione che ha richiamato a Napoli i vertici dell’industria marittima, il ruolo da protagonista è toccato a Mario Mattioli fresco di nomina

Napoli – Nella prima giornata di Shipping and the Law, l’annuale appuntamento organizzato dall’avvocato marittimista Francesco Saverio Lauro, giunto quest’anno all’ottava edizione che ha richiamato a Napoli i vertici dell’industria marittima, il ruolo da protagonista è toccato a Mario Mattioli fresco di nomina alla presidenza di Confitarma.

Mattioli ha spiegato di volersi impegnare al massimo per riportare in seno al consesso degli armatori i d’Amico, ha insistito su una Confitarma aperta a tutti ma a patto che «il Registro internazionale non si tocchi. è grazie a questo strumento che oggi possiamo dirci competitivi, e metterlo in discussione significa mettere fuori gioco parecchie aziende».

D’accordo con Mattioli anche il presidente dell’International Chamber of Shipping (Ics) Esben Poulsson: «Finché l’Europa mantiene la tonnage tax, gli armatori europei riescono a essere competitivi, e a rispondere alla sfida che la Cina sta portando nel Mar Mediterraneo».

Presso il Teatrino di corte del Palazzo Reale si è parlato di armatoria e banche, di finanza e tutela ambientale, di riduzione dell’anidride carbonica e delle navi che si devono adeguare alle nuove normative con nuovi e costosi investimenti, di cyber-sicurezza e appunto della sfida cinese. Tutti temi trattati a 360 gradi dai massimi esperti mondiali. Proiettata invece verso il futuro la seconda e conclusiva giornata dell’incontro. Concreta la possibilità che entro il 2025 navighi per i nostri mari una nave senza equipaggio, che potrebbe essere comandata a distanza oppure guidarsi da sola.

Questo lo scenario futuro, ma non tanto lontano, secondo Matteo Natali, responsabile di progetto presso il gruppo finlandese Wartsila, uno dei maggiori produttori al mondo di motori per navi: «La nave comandata a distanza l’abbiamo testata noi già due settimane fa. Si è trattato di un’unità da circa 70 metri, che è partita da Aberdeen senza equipaggio, e comandata a distanza da San Diego. Ha funzionato. Certo, non ci saranno mai navi passeggeri senza equipaggio, sarebbe difficile farle accettare, ma penso come primo passo ai rimorchiatori, che possono essere comandati dalla nave che deve entrare in porto. Sarebbe sufficiente che si attaccassero alla nave con una ventosa o con elettromagneti, guidandole fino al pontile».

Ma la vera sfida nell’era della nave comandata a distanza sono le stampanti tridimensionali a bordo, per fabbricare i pezzi di ricambio: a nave autonoma, guidata dal computer di bordo: «Si guida da sola – spiega Natali -. Le si dice “devi essere in quel posto a quell’ora”, e il computer aggiusta la rotta a seconda delle condizioni del meteo, del mare, di possibili ostacoli o in base alla presenza di altre navi, e aspetta anche che si liberi il suo turno in porto». Ipotesi avveniristica e ancora lontana? Forse.

Per ora la ricerca scientifica si concentra però su riduzione dei consumi e sicurezza: «Il 92% degli incidenti sulle navi – spiega Natali – sono dovuti a fattori umani, se riusciamo ad aiutare gli operatori può essere ridotto in maniera drastica il rischio, ad esempio, che una petroliera perda il suo carico in mare».

Link: http://www.themeditelegraph.com/it/markets/regulation/2017/10/16/rimorchiatori-drone-nel-futuro-dei-porti-gbsYHUXkOO1KHJfFJCFn2N/index.html

THE MEDITELEGRAPH – Il Mediterraneo ospita più del 18% delle crociere mondiali

meditelegraph

 

Napoli – Settore crocieristico al centro dell’apertura della seconda giornata del convegno Shipping and the Law di Napoli.

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Napoli – L’impatto economico delle crociere in Europa è di 17 miliardi di euro, una cifra che vede la ricaduta maggiore sull’Italia, dove il peso del settore sul suo Pil tocca quota 4 miliardi di euro. Nel 2015 30 milioni di crocieristi hanno navigato nel Mediterraneo e di questi la quota più consistente, undici milioni, ha scelto di fare tappa in Italia. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi nel corso della seconda e ultima giornata della VII edizione di Shipping and the Law, in corso a Napoli, organizzato dall’avvocato Francesco Saverio Lauro. In primo piano, nella sessione di apertura, c’è stato infatti il mercato crocieristico con la partecipazione delle tre maggiori compagnie che operano nel Mediterraneo: Msc, Costa e Royal Carribean. «Il Mediterraneo – ha spiegato Leonardo Massa, country manager per l’Italia di Msc – è l’area di core business per noi e infatti la nuova ammiraglia Msc Meraviglia viaggerà proprio qui dal giugno 2017 con le sue crociere di sette giorni. Siamo sempre attenti agli eventi geopolitici che spesso ci costringono a variare le rotte, ma siamo anche pronti ad accettare nuove sfide, come quella che dal 2017 ci porterà a Saranda, in Albania».

Tra i temi emersi anche la correlazione diretta, espressa attraverso i dati di Banca d’Italia, tra dotazione infrastrutturale degli scali e movimentazione dei passeggeri delle crociere, un tema che ha spostato il confronto anche sul porto di Napoli che nel 2017 dovrebbe perdere 300.000 crocieristi: «L’Italia – ha sottolineato infatti Karina Santini, manager per lo sviluppo dei porti del Med di Royal Carribean – è un asset strategico per la nostra compagnia, ma temiamo le dinamiche difficili della catena di soggetti coinvolti nei luoghi su cui investiamo. Nel Mediterraneo il settore cresce ma devono crescere anche le infrastrutture e i porti per poter accogliere i turisti, per questo abbiamo bisogno di un interlocutore valido e deciso che abbia iter sicuri, tempi certi». Un’esigenza a cui ha risposto Ivano Russo, del Ministero delle infrastrutture: «Con la riforma che stiamo attuando – ha spiegato – non avremo più 24 porti che vanno in giro per il mondo a presentare offerte risibili agli occhi dei grandi operatori internazionali di merci e passeggeri, ma potremo competere meglio in un quadro di coordinamento nazionale. Stiamo lavorando anche sulle infrastrutture, come a Palermo, dove dopo vent’anni abbiamo posto le precondizioni per costruire il terminal crociere, ma anche a Civitavecchia dove il mese prossimo partono i lavori per il nuovo terminal e lavoriamo anche per migliorare i porti di Livorno e La Spezia, senza dimenticare le nuove destinazioni: nel 2017 anche Taranto avrà i primi attracchi di crociere».

Una delle prospettive per Napoli potrebbe essere anche quella di «proseguire il lavoro iniziato alla fine degli anni ’90 – ha spiegato Francesco Saverio Lauro – quando da presidente dell’autorità portuale aprii la zona del Beverello alla città, aprimmo la darsena Borbonica e iniziammo i lavori sul molo San Vincenzo per creare un approdo per grandi yachts e piccole navi da crociera. Il lavoro che avviai doveva proseguire anche con le indicazioni di Stefano Boeri comprendeva anche attività ricreative e per il tempo libero che avrebbero vivacizzato l’area portuale turistico-passeggeri sita ad occidente del porto per 16 ore al giorno e che potrebbe essere ripreso perché lo scalo sia sempre più strettamente legato alla città». E la necessità di un rapporto più stretto con le città-scalo è stato sottolineato anche da Massimo Brancaleoni, vicepresidente di Costa Crociere: «La misura del valore dell’impatto delle crociere su un territorio non si misura solo in scali, ci sono margini enormi da sfruttare su quanto spendono i turisti una volta sbarcati. Per questo abbiamo sviluppato partenership come quella di Napoli con il Museo di Capodimonte. Napoli deve però ancora arricchire il bouquet delle esperienze da proporre ai crocieristi».

Sul tema, l’assessore al mare del Comune di Napoli Daniela Villani ha lanciato l’idea di «un tavolo tra l’amministrazione comunale e gli operatori delle crociere e gli altri attori coinvolti per un’offerta sempre migliore. Penso allo scalo come una prima vetrina di Napoli, coinvolgendo le nostre eccellenze come ad esempio gli artigiani di San Gregorio Armeno, sia alla stazione Marittima che ai vicini giardini di Molosiglio». E la necessità di un rapporto più stretto con le città-scalo è stato sottolineato anche da Massimo Brancaleoni, vicepresidente di Costa Crociere: «La misura del valore dell’impatto delle crociere su un territorio non si misura solo in scali, ci sono margini enormi da sfruttare su quanto spendono i turisti una volta sbarcati. Per questo abbiamo sviluppato partenership come quella di Napoli con il Museo di Capodimonte. Napoli deve però ancora arricchire il bouquet delle esperienze da proporre ai crocieristi».

La seconda giornata di Shipping and the Law ha poi preso in esame anche le trasformazioni tecnologiche in atto nel confronto su “Shipping e Big Data in the Era of Digitalization”, che ha trattato del crescente uso della gestione di dati digitali e analisi delle prestazioni a distanza, con particolare riferimento alla sicurezza informatica e alla proprietà dei dati nello shipping. Presieduta dall’esperto del settore Philippe Holthof e dal presidente di Atena-Associazione Italiana di Tecnica Navale Alberto Moroso, vedrà gli interventi di Carmelo Cartalemi, Senior Engine Portfolio Manager di Winterthur Gas & Diesel, e Mikael Sandberg, Wärtsilä Digitalization Team Member e, tra i panelist: il CEO LGR di Navigazione Leonardo Rondinella, il ceo di Perseveranza SpA di Navigazione Umberto D’Amato;Marcel van Haaren, Senior Sales Manager di Alfa Laval Exhaust Gas Cleaning; Luigi Abbruzzese, Innovation Manager IEMLab e Alessandro Pescetto, Sector Manager Marine Software Solutions and Ship Performance Monitoring di Rina SpA.

I lavori della mattinata sono terminati con la sessione “Looking to the Future”, presieduta dal presidente del Gruppo Giovani Armatori di Confitarma Andrea Garolla di Bard. Alla discussione sulle prospettive dello shipping e le sfide nel futuro per le nuove generazioni di armatorihanno partecipato: il decano degli armatori italiani Peppino D’Amato, presidente diPerseveranza SpA di Navigazione; Giacomo Gavarone, commercial manager di Rimorchiatori Riuniti S.p.A; Lorenzo Matacena di Caronte & Tourist; Yannis Triphillis. I lavori si concluderanno infine nel pomeriggio di mercoledì con una mock mediation e una mock arbitration, ovvero la simulazione di una mediazione e di un arbitrato marittimo, con un collegio arbitrale d’eccezione di cui faranno parte il presidente della Lmaa-London Maritime Arbitrators’ Association Clive Aston e il suo past president Christopher Moss e il noto solicitor londinese Peter Jago, partner MFB, mentre il ruolo di mediator sarà interpretato da Jonathan Lux, mediatore di Stone Chambers. Le parti saranno interpretate da Leonardo Rondinella, ceo di LGR di Navigazione e Yannis Triphillis, membro del comitato esecutivo Hellenic Chamber of Shipping Lawyers e saranno assisitite dagli avvocati David Pitlarge di Hill Dickinson LLP e dall’ avvocato Francesco S. Lauro, Studio Legale Lauro.

Link: http://www.themeditelegraph.com/it/shipping/cruise-and-ferries/2016/10/26/mediterraneo-ospita-piu-del-delle-crociere-mondiali-qio5PukzQC83EafNk8ggZL/index.html

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The Meditelegraph – Lauro: «Dallo shipping italiano contributo ad Europa meno chiusa»

Lauro: «Dallo shipping italiano contributo ad Europa meno chiusa»

Napoli – «Le compagnie italiane negli ultimi anni sono state impegnate a rimodernare le flotte, mantenendo un elevatissimo standard sul mercato mondiale. I porti italiani, invece, sono più lenti».

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Napoli – «Lo shipping ha per sua natura una vocazione internazionale. Da un Paese forte nel settore come il nostro può arrivare un contributo anche all’Europa perché sia meno isolata e chiusa in se stessa». Così Francesco S. Lauro ha sottolineato uno degli aspetti più interessanti dell’edizione 2015 di Shipping and the Law 2015, l’analisi non solo economica ma anche geopolitica dello scenario internazionale in cui si muovono gli armatori e il mondo del trasporto commerciale via mare.

La giornata si è conclusa con un confronto con Manuel Grimaldi, Roberto D’Alimonte, Umberto Ranieri e armatori provenienti da tutto il mondo sui temi dell’emergenza migratoria, dell’ambiente e sugli scenari mondiali. L’appuntamento annuale a Napoli, ha sottolineato Lauro, «è fondamentale – ha detto – visto che la situazione internazionale riguarda molto da vicino le compagnie italiane che negli ultimi anni sono state impegnate a rimodernare le flotte, mantenendo un elevatissimo standard sul mercato mondiale. I porti italiani, invece, per pastoie burocratiche, sono più lenti ad adeguarsi alle novità». E proprio su Napoli si è soffermato Umberto Ranieri, presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, che a proposito del flop del progetto di rilancio del porto di Napoli, con la perdita di 150 milioni di fondi Europei, ha commentato: «È un fatto inaudito che reca con sé delle responsabilità enormi delle classi dirigenti locali. È un brutto segnale per Napoli e per il nostro Paese, spero che se ne possa venire fuori il più presto possibile».

The Meditelegraph – Grimaldi: «Italia colmi gap infrastrutture»

SHIPOWNERS

Grimaldi: «Italia colmi gap infrastrutture»

Napoli – Il presidente di Confitarma: «I porti sono grande opportunità per un paese che importa tutte le materie prime ed esporta prodotti finiti».
OTTOBRE 16, 2015

Napoli – «La nostra economia è l’ottava del mondo, mentre secondo studi molto accurati siamo al 55mo posto al mondo dal punto di vista infrastrutturale. Questo gap va colmato». Lo ha detto Manuel Grimaldi, presidente di Confitarma, a margine della seconda giornata diShipping and the Law a Napoli. Grimaldi, che è intervenuto sul tema “Shipping in the world we’re in”, ha sottolineato che «I porti sono grande opportunità per un paese che importa tutte le materie prime ed esporta prodotti finiti».

Parlando a Napoli, Grimaldi ha fatto cenno anche alla notizia della perdita di 150 milioni di euro di fondi europei sul programma 2007-2013 per il porto. «Ce lo aspettavamo – ha detto – perché è molto difficile durante queste stagioni di commissari straordinari poter fare una politica di lungo periodo. Ci vuole un presidente dell’autorità portuale che abbia di fronte un orizzonte per fare investimenti. I soldi sono importanti ma bisogna anche capire bene come spenderli, se non si spendono bene, meglio non spenderli, di cattedrali nel deserto l’Italia è piena».

The Meditelegraph – Al via “Shipping and the Law”

SHIPOWNERS

Al via “Shipping and the Law”

Napoli – Parte domani la quinta edizione che raduna i protagonisti dello shipping

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Napoli – Parte domani la due giorni di Shipping and the Law giunto quest’anno alla sua quinta edizione. Il convegno registra quest’anno la partecipazione di oltre 200 tra i più importanti esponenti dell’armatoria, della cantieristica, della finanza, del mondo assicurativo e del diritto marittimo e punta, così come è sempre stato negli obiettivi del suo ideatore l’avvocato marittimista e già presidente dell’Autorità portuale di Napoli Francesco Saverio Lauro, a fare di Napoli, oltre che sede della metà dell’armamento italiano, anche il centro del dibattito nazionale ed internazionale sui temi legati allo shipping. Un appuntamento particolarmente atteso dal settore in cui alcuni tra i maggiori attori del mondo dello shipping, e delle principali attività legate all’industria marittima s’incontrano per confrontarsi sui temi più caldi legati al comparto che stenta ad uscire dalla crisi iniziata nel 2008. L’evento, registra quest’anno una novità: l’inserimento di una iniziativa in programma domani pomeriggio organizzata unitamente al Gruppo Giovani Armatori di Confitarma ed Atena e supportato da Wartsila su un tema di grande attualità “Eco-ships: investing in Technologies” moderato da Andrea Garolla di Bard ed Alberto Moroso. Dopo l’apertura di Francesco Saverio Lauro, sono in programma gli interventi di tecnici e ricercatori di varie aziende armatoriali mentre c’è particolare attesa per il panel moderato da Ugo Salerno per dare una risposta al quesito “Why investing in eco-ships?” cui interverranno Emanuele Lauro, Lorenzo Matacena, Valeria Novella e Jeffrey Pribor, numero uno della merchant bank Jefferies la principale banca di investimenti nel settore dello shipping. Mercoledì 8, invece, nello splendido complesso monumentale di Santa Maria Donnaregina, è il giorno della Conferenza “Shipping and the Law in the recent and current markets” che, nelle quattro sessioni in programma, vedrà come protagonisti alcuni tra i massimi esponenti dell’industria armatoriale, della cantieristica, della finanza, del mondo assicurativo e bancario, oltre ad avvocati, giuristi e arbitri internazionali marittimi provenienti da tutto il mondo. Sul palco, tra i relatori, leaders prestigiosi come Emanuele Grimaldi, presidente di Confitarma e amministratore delegato del primo gruppo armatoriale italiano con una flotta di oltre cento navi; il trentacinquenne numero uno di Scorpio, Emanuele Lauro, definito l“enfant prodige” dello shipping internazionale, John Lyras, rappresentante delle associazioni degli armatori europei e greci e Vincenzo Petrone, presidente di Fincantieri.