LA REPUBBLICA – Grimaldi: “Porto senza servizi di qualità, risalire non sarà facile”

L’armatore parla a margine del convegno “Shipping and the law”, ideato da Francesco Saverio Lauro
di TIZIANA COZZI
“IL NUOVO presidente del porto di Napoli che sta per arrivare avrà un compito molto difficile, quello di mettere ordine in tutto”. Manuel Grimaldi, amministratore delegato della holding di famiglia e presidente degli armatori italiani, non lesina critiche sullo scalo napoletano. L’armatore parla a margine del convegno “Shipping and the law”, ideato da Francesco Saverio Lauro al Suor Orsola Benincasa.
Grimaldi, da dove deve cominciare per rilanciare il porto di Napoli?
“È un lavoro molto impegnativo. C’è la parte creativa, quella che dovrà sviluppare banchine e spazi, poi si deve pensare all’organizzazione. Insomma, la storia degli ultimi anni non è stata di successo. E recuperare non sarà facile”.
La riforma dei porti potrà agevolare lo sviluppo?
“Non so se basterà, qualche dubbio ce l’ho. Ma aprirà nuove possibilità mettendo insieme Napoli e Salerno, creando una grossa area di consumo e un’area per le esportazioni. Così la Campania avrà un grosso peso. Ci auguriamo per questo un buon presidente e un segretario generale capace che possano finalmente lavorare per lo sviluppo e per attingere ai fondi europei. Bisognerà capire le vocazioni dei due porti e creare un’economia di scalo. Si dovrà capire la ratio con cui si sono messi insieme i porti. Questo è il modo per farli funzionare”.
La sua compagnia fa scalo a Salerno. Se le cose cambiassero, tornerebbe a Napoli?
“Salerno è un piccolo miracolo. Negli ultimi 20 anni non ho mai visto un porto così modesto per la piccola quadratura, credo sia il porto più efficiente d’Europa. Con così limitate infrastrutture riesce a movimentare un numero così grande di merci”.
Il segretario generale in pectore per Napoli è Francesco Messineo, in forza per 8 anni proprio a Salerno. Che ne pensa?
“Messineo in questo senso è una garanzia. È stato segretario generale a Salerno, ha dato il suo contributo affinché questo porto fosse rilanciato. Potrebbe lavorare bene anche a Napoli”.
Si attendono le gare per il dragaggio. Ma su quali fronti si dovrebbe intervenire subito?
“Il traffico container non è tutto. A Napoli si guarda troppo a questo aspetto, dimenticando
che i contenitori rappresentano una piccolissima percentuale del trasporto merci. Esistono i ferries, le navi porta-auto, quelle da crociera. Purtroppo Napoli perde traffico ma quando si è poco organizzati non si dà un servizio di qualità. E poi Napoli è un cantiere, proprio fuori al porto. So che i lavori della metro sono importanti ma la realtà è che i passeggeri appena scesi dalle navi si trovano tra gru, traffico impazzito e clacson”.
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