L’impatto economico delle crociere in Europa è di 17 miliardi di euro, una cifra che vede la ricaduta maggiore sull’Italia, dove il peso del settore sul suo Pil tocca quota 4 miliardi di euro. Nel 2015 30 milioni di crocieristi hanno navigato nel Mediterraneo e di questi la quota più consistente, undici milioni, ha scelto di fare tappa in Italia. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi nel corso della VII edizione di Shipping and the Law a Napoli.
“Il Mediterraneo – ha spiegato Leonardo Massa, country manager per l’Italia di Msc – è l’area di core business per noi e infatti la nuova ammiraglia Msc Meraviglia viaggerà proprio qui dal giugno 2017 con le sue crociere di sette giorni. Siamo sempre attenti agli eventi geopolitici che spesso ci costringono a variare le rotte, ma siamo anche pronti ad accettare nuove sfide, come quella che dal 2017 ci porterà a Saranda, in Albania”.
Tra i temi emersi anche la correlazione diretta, espressa attraverso i dati di Banca d’Italia, tra dotazione infrastrutturale degli scali e movimentazione dei passeggeri delle crociere, un tema che ha spostato il confronto anche sul porto di Napoli che nel 2017 dovrebbe perdere 300.000 crocieristi.
“L’Italia – ha sottolineato infatti Karina Santini, manager per lo sviluppo dei porti del Med di Royal Carribean – è un asset strategico per la nostra compagnia, ma temiamo le dinamiche difficili della catena di soggetti coinvolti nei luoghi su cui investiamo. Nel Mediterraneo il settore cresce ma devono crescere anche le infrastrutture e i porti per poter accogliere i turisti, per questo abbiamo bisogno di un interlocutore valido e deciso che abbia iter sicuri, tempi certi”.
Un’esigenza a cui ha risposto Ivano Russo, del Ministero delle infrastrutture: “Con la riforma che stiamo attuando – ha spiegato – non avremo più 24 porti che vanno in giro per il mondo a presentare offerte risibili agli occhi dei grandi operatori internazionali di merci e passeggeri, ma potremo competere meglio in un quadro di coordinamento nazionale. Stiamo lavorando anche sulle infrastrutture, come a Palermo, dove dopo vent’anni abbiamo posto le precondizioni per costruire il terminal crociere, ma anche a Civitavecchia dove il mese prossimo partono i lavori per il nuovo terminal e lavoriamo anche per migliorare i porti di Livorno e La Spezia, senza dimenticare le nuove destinazioni: nel 2017 anche Taranto avrà i primi attracchi di crociere”.
Una delle prospettive per Napoli potrebbe essere anche quella di “proseguire il lavoro iniziato alla fine degli anni ’90 – ha spiegato Francesco Saverio Lauro – quando da presidente dell’autorità portuale aprii la zona del Beverello alla città, aprimmo la darsena Borbonica e iniziammo i lavori sul molo San Vincenzo per creare un approdo per grandi yachts e piccole navi da crociera. Il lavoro che avviai doveva proseguire anche con le indicazioni di Stefano Boeri comprendeva anche attività ricreative e per il tempo libero che avrebbero vivacizzato l’area portuale turistico-passeggeri sita ad occidente del porto per 16 ore al giorno e che potrebbe essere ripreso perché lo scalo sia sempre più strettamente legato alla città”.
Sul tema, l’assessore al mare del Comune di Napoli Daniela Villani ha lanciato l’idea di “un tavolo tra l’amministrazione comunale e gli operatori delle crociere e gli altri attori coinvolti per un’offerta sempre migliore. Penso allo scalo come una prima vetrina di Napoli, coinvolgendo le nostre eccellenze come ad esempio gli artigiani di San Gregorio Armeno, sia alla stazione Marittima che ai vicini giardini di Molosiglio”.
La necessità di un rapporto più stretto con le città-scalo è stato sottolineato anche da Massimo Brancaleoni, vicepresidente di Costa Crociere: “La misura del valore dell’impatto delle crociere su un territorio non si misura solo in scali, ci sono margini enormi da sfruttare su quanto spendono i turisti una volta sbarcati. Per questo abbiamo sviluppato partenership come quella di Napoli con il Museo di Capodimonte. Napoli deve però ancora arricchire il bouquet delle esperienze da proporre ai crocieristi”.
L’armatore parla a margine del convegno “Shipping and the law”, ideato da Francesco Saverio Lauro
di TIZIANA COZZI
“IL NUOVO presidente del porto di Napoli che sta per arrivare avrà un compito molto difficile, quello di mettere ordine in tutto”. Manuel Grimaldi, amministratore delegato della holding di famiglia e presidente degli armatori italiani, non lesina critiche sullo scalo napoletano. L’armatore parla a margine del convegno “Shipping and the law”, ideato da Francesco Saverio Lauro al Suor Orsola Benincasa.
Grimaldi, da dove deve cominciare per rilanciare il porto di Napoli?
“È un lavoro molto impegnativo. C’è la parte creativa, quella che dovrà sviluppare banchine e spazi, poi si deve pensare all’organizzazione. Insomma, la storia degli ultimi anni non è stata di successo. E recuperare non sarà facile”.
La riforma dei porti potrà agevolare lo sviluppo?
“Non so se basterà, qualche dubbio ce l’ho. Ma aprirà nuove possibilità mettendo insieme Napoli e Salerno, creando una grossa area di consumo e un’area per le esportazioni. Così la Campania avrà un grosso peso. Ci auguriamo per questo un buon presidente e un segretario generale capace che possano finalmente lavorare per lo sviluppo e per attingere ai fondi europei. Bisognerà capire le vocazioni dei due porti e creare un’economia di scalo. Si dovrà capire la ratio con cui si sono messi insieme i porti. Questo è il modo per farli funzionare”.
La sua compagnia fa scalo a Salerno. Se le cose cambiassero, tornerebbe a Napoli?
“Salerno è un piccolo miracolo. Negli ultimi 20 anni non ho mai visto un porto così modesto per la piccola quadratura, credo sia il porto più efficiente d’Europa. Con così limitate infrastrutture riesce a movimentare un numero così grande di merci”.
Il segretario generale in pectore per Napoli è Francesco Messineo, in forza per 8 anni proprio a Salerno. Che ne pensa?
“Messineo in questo senso è una garanzia. È stato segretario generale a Salerno, ha dato il suo contributo affinché questo porto fosse rilanciato. Potrebbe lavorare bene anche a Napoli”.
Si attendono le gare per il dragaggio. Ma su quali fronti si dovrebbe intervenire subito?
“Il traffico container non è tutto. A Napoli si guarda troppo a questo aspetto, dimenticando
che i contenitori rappresentano una piccolissima percentuale del trasporto merci. Esistono i ferries, le navi porta-auto, quelle da crociera. Purtroppo Napoli perde traffico ma quando si è poco organizzati non si dà un servizio di qualità. E poi Napoli è un cantiere, proprio fuori al porto. So che i lavori della metro sono importanti ma la realtà è che i passeggeri appena scesi dalle navi si trovano tra gru, traffico impazzito e clacson”.
Napoli, 26 ottobre 2016
Napoli in calo, serve più sinergia tra operatori e città. Settore crocieristico al centro dell’apertura della seconda giornata di Shipping and the Law
L’impatto economico delle crociere in Europa è di 17 miliardi di euro, una cifra che vede la ricaduta maggiore sull’Italia, dove il peso del settore sul suo Pil tocca quota 4 miliardi di euro. Nel 2015 30 milioni di crocieristi hanno navigato nel Mediterraneo e di questi la quota più consistente, undici milioni, ha scelto di fare tappa in Italia. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi nel corso della seconda e ultima giornata della VII edizione di Shipping and the Law, in corso a Napoli, organizzato da Francesco Saverio Lauro.
In primo piano, nella sessione di apertura, c’è stato infatti il mercato crocieristico con la partecipazione delle tre maggiori compagnie che operano nel Mediterraneo: Msc, Costa e Royal Carribean. “Il Mediterraneo – ha spiegato Leonardo Massa, country manager per l’Italia di Msc – è l’area di core business per noi e infatti la nuova ammiraglia Msc Meraviglia viaggerà proprio qui dal giugno 2017 con le sue crociere di sette giorni. Siamo sempre attenti agli eventi geopolitici che spesso ci costringono a variare le rotte, ma siamo anche pronti ad accettare nuove sfide, come quella che dal 2017 ci porterà a Saranda, in Albania”. Tra i temi emersi anche la correlazione diretta, espressa attraverso i dati di Banca d’Italia, tra dotazione infrastrutturale degli scali e movimentazione dei passeggeri delle crociere, un tema che ha spostato il confronto anche sul porto di Napoli che nel 2017 dovrebbe perdere 300.000 crocieristi: “L’Italia – ha sottolineato infatti Karina Santini, manager per lo sviluppo dei porti del Med di Royal Carribean – è un asset strategico per la nostra compagnia, ma temiamo le dinamiche difficili della catena di soggetti coinvolti nei luoghi su cui investiamo. Nel Mediterraneo il settore cresce ma devono crescere anche le infrastrutture e i porti per poter accogliere i turisti, per questo abbiamo bisogno di un interlocutore valido e deciso che abbia iter sicuri, tempi certi“. Un’esigenza a cui ha risposto Ivano Russo, del Ministero delle infrastrutture: “Con la riforma che stiamo attuando – ha spiegato – non avremo più 24 porti che vanno in giro per il mondo a presentare offerte risibili agli occhi dei grandi operatori internazionali di merci e passeggeri, ma potremo competere meglio in un quadro di coordinamento nazionale. Stiamo lavorando anche sulle infrastrutture, come a Palermo, dove dopo vent’anni abbiamo posto le precondizioni per costruire il terminal crociere, ma anche a Civitavecchia dove il mese prossimo partono i lavori per il nuovo terminal e lavoriamo anche per migliorare i porti di Livorno e La Spezia, senza dimenticare le nuove destinazioni: nel 2017 anche Taranto avrà i primi attracchi di crociere”.
Una delle prospettive per Napoli potrebbe essere anche quella di “proseguire il lavoro iniziato alla fine degli anni ’90 – ha spiegato Francesco Saverio Lauro – quando da presidente dell’autorità portuale aprii la zona del Beverello alla città, aprimmo la darsena Borbonica e iniziammo i lavori sul molo San Vincenzo per creare un approdo per grandi yachts e piccole navi da crociera. Il lavoro che avviai doveva proseguire anche con le indicazioni di Stefano Boeri comprendeva anche attività ricreative e per il tempo libero che avrebbero vivacizzato l’area portuale turistico-passeggeri sita ad occidente del porto per 16 ore al giorno e che potrebbe essere ripreso perché lo scalo sia sempre più strettamente legato alla città”. E la necessità di un rapporto più stretto con le città-scalo è stato sottolineato anche da Massimo Brancaleoni, vicepresidente di Costa Crociere: “La misura del valore dell’impatto delle crociere su un territorio non si misura solo in scali, ci sono margini enormi da sfruttare su quanto spendono i turisti una volta sbarcati. Per questo abbiamo sviluppato partenership come quella di Napoli con il Museo di Capodimonte. Napoli deve però ancora arricchire il bouquet delle esperienze da proporre ai crocieristi”. Sul tema, l’assessore al mare del Comune di Napoli Daniela Villani ha lanciato l’idea di “un tavolo tra l’amministrazione comunale e gli operatori delle crociere e gli altri attori coinvolti per un’offerta sempre migliore. Penso allo scalo come una prima vetrina di Napoli, coinvolgendo le nostre eccellenze come ad esempio gli artigiani di San Gregorio Armeno, sia alla stazione Marittima che ai vicini giardini di Molosiglio”.
E la necessità di un rapporto più stretto con le città-scalo è stato sottolineato anche da Massimo Brancaleoni, vicepresidente di Costa Crociere: “La misura del valore dell’impatto delle crociere su un territorio non si misura solo in scali, ci sono margini enormi da sfruttare su quanto spendono i turisti una volta sbarcati. Per questo abbiamo sviluppato partenership come quella di Napoli con il Museo di Capodimonte. Napoli deve però ancora arricchire il bouquet delle esperienze da proporre ai crocieristi“.
La seconda giornata di Shipping and the Law ha poi preso in esame anche le trasformazioni tecnologiche in atto nel confronto su “Shipping e Big Data in the Era of Digitalization”, che ha trattato del crescente uso della gestione di dati digitali e analisi delle prestazioni a distanza, con particolare riferimento alla sicurezza informatica e alla proprietà dei dati nello shipping. Presieduta dall’esperto del settore Philippe Holthof e dal presidente di ATENA-Associazione Italiana di Tecnica Navale Alberto Moroso, vedrà gli interventi di Carmelo Cartalemi, Senior Engine Portfolio Manager di Winterthur Gas & Diesel, e Mikael Sandberg, Wärtsilä Digitaliza
I lavori della mattinata sono terminati con la sessione “Looking to the Future”, presieduta dal presidente del Gruppo Giovani Armatori di Confitarma Andrea Garolla di Bard. Alla discussione sulle prospettive dello shipping e le sfide nel futuro per le nuove generazioni di armatori hanno partecipato: il decano degli armatori italiani Peppino D’Amato, presidente diPerseveranza SpA di Navigazione; Giacomo Gavarone, commercial manager di Rimorchiatori Riuniti S.p.A; Lorenzo Matacena di Caronte & Tourist; Yannis Triphillis.
I lavori si concluderanno infine nel pomeriggio di mercoledì con una mock mediation e una mock arbitration, ovvero la simulazione di una mediazione e di un arbitrato marittimo, con un collegio arbitrale d’eccezione di cui faranno parte il presidente della LMAA-London Maritime Arbitrators’ Association Clive Aston e il suo past president Christopher Moss e il noto solicitor londinese Peter Jago, partner MFB, mentre il ruolo di mediator sarà interpretato da Jonathan Lux, mediatore di Stone Chambers. Le parti saranno interpretate da Leonardo Rondinella, CEO di LGR di Navigazione e Yannis Triphillis, membro del comitato esecutivo Hellenic Chamber of Shipping Lawyers e saranno assisitite dagli avvocati David Pitlarge di Hill Dickinson LLP e dall’ avvocato Francesco S. Lauro, Studio Legale Lauro
Link: http://www.nauticareport.it/dettnews.php?idx=3763&pg=10028
Napoli, 26 ottobre 2016 – L’impatto economico delle crociere in Europa è di 17 miliardi di euro, una cifra che vede la ricaduta maggiore sull’Italia, dove il peso del settore sul suo Pil tocca quota 4 miliardi di euro. Nel 2015 30 milioni di crocieristi hanno navigato nel Mediterraneo e di questi la quota più consistente, undici milioni, ha scelto di fare tappa in Italia. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi nel corso della seconda e ultima giornata della VII edizione di Shipping and the Law, in corso a Napoli, organizzato da Francesco Saverio Lauro.
In primo piano, nella sessione di apertura, c’è stato infatti il mercato crocieristico con la partecipazione delle tre maggiori compagnie che operano nel Mediterraneo: Msc, Costa e Royal Carribean. “Il Mediterraneo – ha spiegato Leonardo Massa, country manager per l’Italia di Msc – è l’area di core business per noi e infatti la nuova ammiraglia Msc Meraviglia viaggerà proprio qui dal giugno 2017 con le sue crociere di sette giorni. Siamo sempre attenti agli eventi geopolitici che spesso ci costringono a variare le rotte, ma siamo anche pronti ad accettare nuove sfide, come quella che dal 2017 ci porterà a Saranda, in Albania”. Tra i temi emersi anche la correlazione diretta, espressa attraverso i dati di Banca d’Italia, tra dotazione infrastrutturale degli scali e movimentazione dei passeggeri delle crociere, un tema che ha spostato il confronto anche sul porto di Napoli che nel 2017 dovrebbe perdere 300.000 crocieristi: “L’Italia – ha sottolineato infatti Karina Santini, manager per lo sviluppo dei porti del Med di Royal Carribean – è un asset strategico per la nostra compagnia, ma temiamo le dinamiche difficili della catena di soggetti coinvolti nei luoghi su cui investiamo. Nel Mediterraneo il settore cresce ma devono crescere anche le infrastrutture e i porti per poter accogliere i turisti, per questo abbiamo bisogno di un interlocutore valido e deciso che abbia iter sicuri, tempi certi“. Un’esigenza a cui ha risposto Ivano Russo, del Ministero delle infrastrutture: “Con la riforma che stiamo attuando – ha spiegato – non avremo più 24 porti che vanno in giro per il mondo a presentare offerte risibili agli occhi dei grandi operatori internazionali di merci e passeggeri, ma potremo competere meglio in un quadro di coordinamento nazionale. Stiamo lavorando anche sulle infrastrutture, come a Palermo, dove dopo vent’anni abbiamo posto le precondizioni per costruire il terminal crociere, ma anche a Civitavecchia dove il mese prossimo partono i lavori per il nuovo terminal e lavoriamo anche per migliorare i porti di Livorno e La Spezia, senza dimenticare le nuove destinazioni: nel 2017 anche Taranto avrà i primi attracchi di crociere”.
Una delle prospettive per Napoli potrebbe essere anche quella di “proseguire il lavoro iniziato alla fine degli anni ’90 – ha spiegato Francesco Saverio Lauro – quando da presidente dell’autorità portuale aprii la zona del Beverello alla città, aprimmo la darsena Borbonica e iniziammo i lavori sul molo San Vincenzo per creare un approdo per grandi yachts e piccole navi da crociera. Il lavoro che avviai doveva proseguire anche con le indicazioni di Stefano Boeri comprendeva anche attività ricreative e per il tempo libero che avrebbero vivacizzato l’area portuale turistico-passeggeri sita ad occidente del porto per 16 ore al giorno e che potrebbe essere ripreso perché lo scalo sia sempre più strettamente legato alla città”. E la necessità di un rapporto più stretto con le città-scalo è stato sottolineato anche da Massimo Brancaleoni, vicepresidente di Costa Crociere: “La misura del valore dell’impatto delle crociere su un territorio non si misura solo in scali, ci sono margini enormi da sfruttare su quanto spendono i turisti una volta sbarcati. Per questo abbiamo sviluppato partenership come quella di Napoli con il Museo di Capodimonte. Napoli deve però ancora arricchire il bouquet delle esperienze da proporre ai crocieristi”. Sul tema, l’assessore al mare del Comune di Napoli Daniela Villani ha lanciato l’idea di “un tavolo tra l’amministrazione comunale e gli operatori delle crociere e gli altri attori coinvolti per un’offerta sempre migliore. Penso allo scalo come una prima vetrina di Napoli, coinvolgendo le nostre eccellenze come ad esempio gli artigiani di San Gregorio Armeno, sia alla stazione Marittima che ai vicini giardini di Molosiglio”.
E la necessità di un rapporto più stretto con le città-scalo è stato sottolineato anche da Massimo Brancaleoni, vicepresidente di Costa Crociere: “La misura del valore dell’impatto delle crociere su un territorio non si misura solo in scali, ci sono margini enormi da sfruttare su quanto spendono i turisti una volta sbarcati. Per questo abbiamo sviluppato partenership come quella di Napoli con il Museo di Capodimonte. Napoli deve però ancora arricchire il bouquet delle esperienze da proporre ai crocieristi“.
La seconda giornata di Shipping and the Law ha poi preso in esame anche le trasformazioni tecnologiche in atto nel confronto su “Shipping e Big Data in the Era of Digitalization”, che ha trattato del crescente uso della gestione di dati digitali e analisi delle prestazioni a distanza, con particolare riferimento alla sicurezza informatica e alla proprietà dei dati nello shipping. Presieduta dall’esperto del settore Philippe Holthof e dal presidente di ATENA-Associazione Italiana di Tecnica Navale Alberto Moroso, vedrà gli interventi di Carmelo Cartalemi, Senior Engine Portfolio Manager di Winterthur Gas & Diesel, e Mikael Sandberg, Wärtsilä Digitaliza
I lavori della mattinata sono terminati con la sessione “Looking to the Future”, presieduta dal presidente del Gruppo Giovani Armatori di Confitarma Andrea Garolla di Bard. Alla discussione sulle prospettive dello shipping e le sfide nel futuro per le nuove generazioni di armatori hanno partecipato: il decano degli armatori italiani Peppino D’Amato, presidente diPerseveranza SpA di Navigazione; Giacomo Gavarone, commercial manager di Rimorchiatori Riuniti S.p.A; Lorenzo Matacena di Caronte & Tourist; Yannis Triphillis.
I lavori si concluderanno infine nel pomeriggio di mercoledì con una mock mediation e una mock arbitration, ovvero la simulazione di una mediazione e di un arbitrato marittimo, con un collegio arbitrale d’eccezione di cui faranno parte il presidente della LMAA-London Maritime Arbitrators’ Association Clive Aston e il suo past president Christopher Moss e il noto solicitor londinese Peter Jago, partner MFB, mentre il ruolo di mediator sarà interpretato da Jonathan Lux, mediatore di Stone Chambers. Le parti saranno interpretate da Leonardo Rondinella, CEO di LGR di Navigazione e Yannis Triphillis, membro del comitato esecutivo Hellenic Chamber of Shipping Lawyers e saranno assisitite dagli avvocati David Pitlarge di Hill Dickinson LLP e dall’ avvocato Francesco S. Lauro, Studio Legale Lauro
di TIZIANA COZZI
La Repubblica, 26 ottobre 2016 – “IL NUOVO presidente del porto di Napoli che sta per arrivare avrà un compito molto difficile, quello di mettere ordine in tutto”. Manuel Grimaldi, amministratore delegato della holding di famiglia e presidente degli armatori italiani, non lesina critiche sullo scalo napoletano. L’armatore parla a margine del convegno “Shipping and the law”, ideato da Francesco Saverio Lauro al Suor Orsola Benincasa.
Grimaldi, da dove deve cominciare per rilanciare il porto di Napoli?
“È un lavoro molto impegnativo. C’è la parte creativa, quella che dovrà sviluppare banchine e spazi, poi si deve pensare all’organizzazione. Insomma, la storia degli ultimi anni non è stata di successo. E recuperare non sarà facile”.
La riforma dei porti potrà agevolare lo sviluppo?
“Non so se basterà, qualche dubbio ce l’ho. Ma aprirà nuove possibilità mettendo insieme Napoli e Salerno, creando una grossa area di consumo e un’area per le esportazioni. Così la Campania avrà un grosso peso. Ci auguriamo per questo un buon presidente e un segretario generale capace che possano finalmente lavorare per lo sviluppo e per attingere ai fondi europei. Bisognerà capire le vocazioni dei due porti e creare un’economia di scalo. Si dovrà capire la ratio con cui si sono messi insieme i porti. Questo è il modo per farli funzionare”.
La sua compagnia fa scalo a Salerno. Se le cose cambiassero, tornerebbe a Napoli?
“Salerno è un piccolo miracolo. Negli ultimi 20 anni non ho mai visto un porto così modesto per la piccola quadratura, credo sia il porto più efficiente d’Europa. Con così limitate infrastrutture riesce a movimentare un numero così grande di merci”.
Il segretario generale in pectore per Napoli è Francesco Messineo, in forza per 8 anni proprio a Salerno. Che ne pensa?
“Messineo in questo senso è una garanzia. È stato segretario generale a Salerno, ha dato il suo contributo affinché questo porto fosse rilanciato. Potrebbe lavorare bene anche a Napoli”.
Si attendono le gare per il dragaggio. Ma su quali fronti si dovrebbe intervenire subito?
“Il traffico container non è tutto. A Napoli si guarda troppo a questo aspetto, dimenticando
che i contenitori rappresentano una piccolissima percentuale del trasporto merci. Esistono i ferries, le navi porta-auto, quelle da crociera. Purtroppo Napoli perde traffico ma quando si è poco organizzati non si dà un servizio di qualità. E poi Napoli è un cantiere, proprio fuori al porto. So che i lavori della metro sono importanti ma la realtà è che i passeggeri appena scesi dalle navi si trovano tra gru, traffico impazzito e clacson”.
Hellenic Shipping News, October 18th 2016 – The 7th edition of Shipping and the Law conference, organized by Studio Legale Lauro, will take place 25-26 October, bringing together industry leaders and decision-makers from around the world.
The conference, in which over 200 shipowners, bankers, maritime lawyers, underwriters and other leaders of the Italian and European shipping scene are participating, will begin on Tuesday the 25th October with a welcoming address by Francesco S. Lauro and opening speeches delivered by President of Confitarma Emanuele Grimaldi, Chairman of the International Chamber of Shipping Esben Poulsson, Secretary General Emeritus of the International Maritime Organization Efthimios Mitropoulos and Ammiraglio di Squadra Donato Marzano, Commander in Chief of the Italian Navy fleet.
The Opening Session titled “Energy and Shipping” follows opening speeches and will include a panel focusing on oil and gas market trends and macroeconomic perspectives on the price of oil and its relationship to shipping and shipping markets.
Participants will include Grimaldi and Mitropoulos in addition to d’Amico Società di Navigazione Chairman Paolo d’Amico, CEO of Scorpio Group Emanuele Lauro, CEO Suardiaz Group and former President of the european shipowners Juan Riva, Chairman of Ignazio Messina & C. Stefano Messina, CEO of Rina S.p.A. Ugo Salerno, Sheikh Yamani’s think-tank (Centre for Global Energy Studies) director Leo Drollas, the Italian Ministry of Economic Development General Director Amadeo Teti, CEO of Ecospray Technologies Guido Ceccherelli, oil markets expert Salvatore Carollo, CR MAG CEO Mauro Iguera, Senior Research Fellow at the Institute of International Affairs in Rome Nicolò Sartori, and former ENI General Counsel in Kazakhstan and member of Studio Legale Lauro Francesco Bentivegna acting as session moderator.
After lunch, professor Mans Jacobsson, who served for 20 years as Oil Pollution Compensation Funds Director, will give a keynote speech titled “The judgment of the Spanish Supreme Court of Cassation in the Prestige case – Does the judgment respect international treaties?”
In addition, presentations will be made by SMIT Salvage Commercial Director Richard Janssen, Head of Offshore at the Standard Club John Croucher, Nordic Association of Marine Insurers Managing Director Helle Hammer, and Loss Prevention Director at the North of England P&I Club Tony Baker.
The final session – “What’s happened to my banker?” – covers ship finance. This year’s panel will feature prominent Italian and foreign shipowners along with various representatives from the financial industry. The focus of the discussion will reflect on the changing landscape of ship finance at a time when banks are encountering challenges from the Basel III review and the increasing role of institutional debt and equity providers along with private debt funds, and incorporate the shipowners’ perspectives on alternative sources of capital.
Participants include Managing Director of Italy’s first and only dedicated shipping private equity fund Venice Shipping and Logistics Fabrizio Vettosi, private debt fund RiverRock Managing Director Roberto Ippolito, Ver Capital CEO Andrea Pescatori, the Association of Italian Banks Head of Credit Office Raffaele Rinaldi, Deloitte Partners Giuseppe Ambrosio, Carlo Laganà, and Mariano Bruno, Watson Farley & Williams Associate Michele Autuori, Lazard Vice President Francesco Moneta, Muzinich & Co. Managing Director Stefano Sostero, Greek shipowner (Ariston Navigation) John A. Xylas and PB Tankers Managing Director Francesca Barbaro.
The day’s procedings will be followed by a black-tie Gala Dinner hosted by CR MAG and SMIT.
The second day will begin with a session dedicated to the cruise industry. Confirmed participants include President of The International Propeller Clubs Italia Umberto Masucci, Secretary General and CEO at Cruise Line International Association (CLIA) Europe Raphael von Heereman, Senior Vice President of Costa Crociere S.p.A. Massimo Brancaleoni, MSC Cruise Country Manager Leonardo Massa, Royal Caribbean Cruises Med Port Development Manager Karina Santini, and the Head of Cabinet of the Italian Ministry of Infrastructure and Transportation Dr. Ivano Russo.
Following the Cruise Session will be the “Shipping and Big Data in the Era of Digitalization” session which will focus primarily on the increasing use of data and automation in shipping: digital data management and remote performance analysis, how to address data utilization and data ownership, cyber security, and legal ramifications and developments in this context.
Chaired by shipping data expert Philippe Holthof, participants will include Winterthur Gas & Diesel Senior Engine Portfolio Manager Carmelo Cartalemi and Wärtsilä Digitalization Director Mikko Tepponen, shipowners such as Perseveranza S.p.A. di Navigazione CEO Umberto D’Amato and LGR di Navigazione CEO Leonardo Rondinella, technical management teams, and other players from shipping technology and innovation.
Concluding the morning is “Looking to the Future” including members of the Young Shipowners at Confitarma such as Caronte & Tourist’s Lorenzo Matacena, Rimorchiatori Riuniti’s Giacomo Gavarone in addition to Greek shipowner Yannis Triphyllis. The panel, chaired by Confitarma’s young shipowowers president Andrea Garolla di Bard, will reflect upon the future of shipping and what it shall mean to them as the next generation of shipowners manage their companies in the future.
After lunch, a new and unique feature of the 7th edition of Shipping and the Law will be a mock mediation and arbitration session, with Jonathan Lux as mediator and an arbitration tribunal composed of President of the London Maritime Arbitrators Clive Aston and past LMAA president Chris Moss with a third to be announced shortly.
Scorpio Group General Counsel Luca Forgione and international law firms as Clyde & Co. and Ince & Co. will take part in mock mediation/arbitration proceedings with the view to have as a topic a substantial speed and performance claim of a recently delivered and newly-built vessel.
Known for its inspiring locations, Shipping & The Law will this year be held in the Suor Orsola Benincasa. Now a university, it was originally constructed in the 16th century as a monastery and enjoys breathtaking views of the bay of Naples.
Source: Shipping and the Law
(ANSA) – NAPOLI, 26 OTT – L’impatto economico delle crociere in Europa è di 17 miliardi di euro, una cifra che vede la ricaduta maggiore sull’Italia (4 miliardi). Nel 2015, 30 milioni di croceristi hanno navigato nel Mediterraneo e di questi la quota più consistente, undici milioni, ha scelto di fare tappa in Italia. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi nel corso della seconda e ultima giornata della VII edizione di Shipping and the Law. In primo piano, nella sessione di apertura, c’è stato il mercato crocieristico con la partecipazione delle tre maggiori compagnie che operano nell’area: Msc, Costa e Royal Carribean.
“Il Mediterraneo – ha spiegato Leonardo Massa, country manager per l’Italia di Msc – è l’area di core business per noi e infatti la nuova ammiraglia Msc Meraviglia viaggerà proprio qui dal giugno 2017 con le sue crociere di sette giorni. Siamo sempre attenti agli eventi geopolitici che spesso ci costringono a variare le rotte, ma siamo anche pronti ad accettare nuove sfide, come quella che dal 2017 ci porterà a Saranda, in Albania”. Tra i temi emersi anche la correlazione diretta, espressa attraverso i dati di Banca d’Italia, tra dotazione infrastrutturale degli scali e movimentazione dei passeggeri delle crociere, un tema che ha spostato il confronto anche sul porto di Napoli che nel 2017 dovrebbe perdere 300.000 crocieristi: “L’Italia – ha sottolineato Karina Santini, manager per lo sviluppo dei porti del Med di Royal Carribean – è un asset strategico per la nostra compagnia, ma temiamo le dinamiche difficili della catena di soggetti coinvolti nei luoghi su cui investiamo. Nel Mediterraneo il settore cresce ma devono crescere anche le infrastrutture e i porti per poter accogliere i turisti, per questo abbiamo bisogno di un interlocutore valido e deciso che abbia iter sicuri, tempi certi”. (ANSA).
NAPOLI- Salgono a oltre 200 tra armatori, avvocati marittimisti, banchieri, gestori di fondi di investimento, broker e altri operatori del settore marittimo provenienti da tutto il mondo i nomi di coloro che il 25 e 26 ottobre si daranno appuntamento a Napoli per la settima edizione di Shipping and the Law, l’appuntamento annuale organizzato dallo Studio Legale Lauro, che si terrà quest’anno al complesso di Suor Orsola Benincasa.Tanti i partecipanti già annunciati per la due giorni di conferenza:
Emanuele Grimaldi, presidente di Confitarma; Esben Poulsson, presidente dell’Ics (International Chamber of Shipping); Efthimios Mitropoulos, segretario generale emerito dell’Imo (l’Organizzazione Marittima dell’Onu); Paolo d’Amico, presidente dell’omonimo gruppo (Grimaldi e D’Amico sono rispettivamente il primo e il secondo armatore italiano); Emanuele Lauro, ceo del gruppo Scorpio quotato a New York sul Nasdaq.A loro si aggiungono l’Ammiraglio di Squadra Donato Marzano, Comandante in capo della squadra navale della Marina Militare italiana, e Juan Riva, ceo di Suardiaz Group e già presidente dell’Ecsa (l’associazione europea delle organizzazioni armatoriali).Ad aprire la prima giornata saranno Emanuele Grimaldi e Francesco San Lauro, avvocato marittimista e organizzatore della manifestazione: “Quest’anno tratteremo due nuovi temi: l’uso dei big data nello shipping e tenteremo di delineare uno stato dell’arte dei mercati petroliferi, con esperti e operatori provenienti da tutto il mondo. Inoltre ci sarà una simulazione di arbitrato e mediazione interpretata da alcuni tra i più famosi arbitri, avvocati e mediatori internazionali.Un altro obiettivo “collaterale” di Shipping and the Law è anche quello di mettere in luce per gli ospiti internazionali le parti più suggestive di Napoli: quest’anno sarà la volta del bellissimo complesso monastico di Suor Orsola Benincasa, oggi università, di cui grazie al rettore Lucio D’Alessandro la manifestazione sarà ospite, e della Certosa di San Martino, in cui si svolgerà la serata di gala”.Dopo la sessione d’apertura seguirà quella su “Oil and Gas Market Trends”, focalizzata sulle prospettive macroeconomiche in relazione al mercato del petrolio e del gas e alle ripercussioni che esse avranno sullo shipping, in cui interverranno anche Leo Drollas, direttore del Center for Global Energy Studies fondato dallo sceicco Yamani e Amedeo Teti, direttore generale per la politica commerciale internazionale del Ministero dello Sviluppo Economico.