IL CORRIERE DEL SUD – Conclusa a Napoli la settima edizione di Shipping and the Law

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Corriere del Sud.it, 27 ottobre 2016 – Oltre 200 tra armatori, avvocati marittimisti, banchieri, gestori di fondi di investimento, broker e altri operatori del settore marittimo provenienti da tutto il mondo sono riuniti martedì scorso all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli per la VII edizione di Shipping and the Law, l’appuntamento annuale organizzato dallo Studio Legale Lauro, che è proseguito anche nella giornata di oggi, mercoledì 26 ottobre.

L’iniziativa, ideata e organizzata da Francesco S. Lauro, avvocato marittimista, è divenuta un appuntamento atteso nel panorama internazionale del settore per fare il punto sullo stato dell’arte della navigazione e dell’armamento e per guardare alle prospettive in termini economici, normativi e tecnologici. “Quest’anno tratteremo – spiega Lauro – due nuovi temi: l’uso dei big data nello shipping e tenteremo di delineare uno stato dell’arte dei mercati petroliferi, con esperti e operatori provenienti da tutto il mondo. Inoltre ci sarà una simulazione di arbitrato e mediazione interpretata da alcuni tra i più famosi arbitri, avvocati e mediatori internazionali. Un altro obiettivo “collaterale” di Shipping and the Law è anche quello di mettere in luce per gli ospiti internazionali le parti più suggestive di Napoli: quest’anno è la volta del bellissimo complesso monastico di Suor Orsola Benincasa, oggi università, di cui grazie al rettore Lucio D’Alessandro la manifestazione è ospite, e della Certosa di San Martino, in cui si svolge la serata di gala”.

Tanti i partecipanti alla due giorni di conferenza: Emanuele Grimaldi, presidente di Confitarma e Esben Poulsson, presidente dell’Ics (International Chamber of Shipping). “Lo shipping – ha spiegato Poulsson – è un business globale e quindi per non creare svantaggi competitivi per gli armatori le regole devono essere il più possibile armonizzate a livello internazionale. L’Italia, da questo punto di vista, sconta delle regole specifiche che rendono per gli italiani più difficile la competizione”. Altro argomento di grande attualità affrontato oggi è quello delle emissioni di Co2, sulle quali, ha sottolineato Grimaldi: “Gli armatori sono gli imprenditori che hanno fatto di più per la riduzione delle emissioni di Co2. Basti pensare che il 90% di tutte le merci che si muovono nel mondo si muovono sulle navi tra container, bulker, tank, trasporti ro-ro, ma per emissioni di Co2 lo shipping pesa soltanto il 2,2%. Poi se nel mondo si decide di tassare le emissioni si faccia, ma questa tassazione deve avvenire per tutti i comparti del trasporto, non solamente per le navi”.

Tra gli altri ospiti intervenuti spiccano Efthimios Mitropoulos, segretario generale emerito dell’Imo (l’Organizzazione Marittima dell’Onu); Paolo d’Amico, presidente dell’omonimo gruppo (Grimaldi e D’Amico sono rispettivamente il primo e il secondo armatore italiano); Emanuele Lauro, CEO del gruppo Scorpio quotato a New York sul Nasdaq e Stefano Messina, CEO del Gruppo Messina. A loro si aggiungono l’Ammiraglio di Squadra Donato Marzano, Comandante in capo della squadra navale della Marina Militare italiana, e Juan Riva, CEO di Suardiaz Group e già presidente dell’ECSA (l’associazione europea delle organizzazioni armatoriali).

La conferenza, che si è aperta con i saluti del rettore dell’Ateneo Suor Orsola Benincasa Lucio D’Alessandro e dall’assessore del Comune di Napoli Daniela Villani, è stata introdotta dalle relazioni d’apertura del segretario generale dell’International Chamber of Shipping (ICS) Esben Poulsson, del segretario emerito dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) Efthimios E. Mitropoulos e dell’Ammiraglio di Squadra Donato Marzano, comandante in capo della squadra navale della Marina Militare italiana.

La prima sessione, “Oil and Gas market trends”, si è focalizzata sulle prospettive macroeconomiche in relazione al mercato del petrolio e del gas e alle ripercussioni che esse avranno sullo shipping. Alla discussione hanno partecipato: Ugo Salerno, AD Rina SpA; Leo Drollas, già direttore del Center for Global Energy Studies fondato dallo sceicco Yamani;Amedeo Teti, direttore generale per la politica commerciale internazionale del Ministero dello Sviluppo Economico; l’esperto di mercati petroliferi Salvatore CarolloNicolò Sartori, Senior Research Fellow dellIstituto Affari Internazionali Francesco Bentivegna dello Studio Legale Lauro, già general counsel di ENI per il Kazakistan, che con Francesco S. Lauro ha moderato la sessione, cui è seguito un panel con: Paolo d’Amico, Emanuele Lauro, Stefano Messina e Juan Riva.

La seconda sessione dei lavori “Where is Shipping going?”, moderata da Francesco S. Lauro ed Efthimios Mitropoulos, ha visto gli interventi del CEO Ecospray Technologies Guido Ceccherelli e del Research Manager Banchero Costa & C. Enrico Paglia, da cui ha poi mosso i passi la tavola rotonda con Emanuele Grimaldi, Paolo d’Amico, Emanuele Lauro,Stefano Messina e Juan Riva.

Si è svolta poi nel primo pomeriggio una sessione su “Oil and Gas Transportation and the Environment”, moderata dal presidente e CEO di PL Ferrari & Co. Federico Deodato e dal CEO di CR MAG Mauro Iguera, che ha visto una relazione di Mans Jacobsson, storico direttore del fondo di compensazione per l’inquinamento petrolifero, sulla sentenza della suprema Corte di Cassazione spagnola nel caso dell’affondamento della petroliera Prestige. A seguire le relazioni di: Richard Janssen, direttore commerciale di SMIT Salvage; John Croucher, Head Off-Shore  Division di The Standard Club; Helle Hammer, managing director di Nordic Association of Marine Insurers e Tony Baker, Loss Prevention Director del club P&I North of England.

Nel confronto prettamente finanziario sul tema “What’s happened to my banker?”, moderato da Fabrizio Vettosi, direttore generale di VSL (Venice Shipping and Logistics SpA, primo fondo italiano dedicato esclusivamente allo shipping) e Arturo Capasso, professore dell’Università degli Studi del Sannio, armatori italiani e stranieri e rappresentanti del mondo finanziario hanno poi discusso del mutevole scenario della finanza marittima nel momento in cui le banche devono fronteggiare le sfide legate alla revisione di Basilea III e sul crescente ruolo dell’institutional debt e degli equity provider, accanto ai private debt fund, nell’individuazione di fonti alternative di capitali per gli investimenti nello shipping. Tra i partecipanti: i partner Deloitte Italia  Carlo Laganà e Giuseppe Ambrosio; Michele Autuori di Watson Farley & Williams; il direttore generale di PB Tankers Francesca Romana Barbaro; il managing partner del fondo di private debt RiverRock Roberto Ippolito; Mario Mattioli, presidente della commissione Education di Confitarma e chairman CA.FI.MA. Group; Andrea Pescatori, amministratore delegato di Ver Capital; Raffaele Rinaldi, responsabile dell’Ufficio Crediti ABI; Francesco Moneta, vicepresidente Lazard; Stefano Sostero, ADMuzinich & Co.; Pierluigi Zagari, direttore esecutivo della Floating NPL; Giuseppe Mauro Rizzo, managing director e CEO di Rizzo-Bottiglieri-De Carlini Armatori e l’armatore greco Yannis  Triphyllis.

La seconda giornata di lavori del 26 ottobre si è aperta con una sessione dedicata all’industria crocieristica, “Cruise Industry in the Med: Future Scenarios”. Il dibattito sarà moderato da Umberto Masucci, presidente di The International Propeller Clubs Italia e vedrà tra i partecipanti: Raphael von Heereman, segretario generale e CEO di Cruise Line International Association (CLIA) Europe; Maurizio Archetti, presidente di Ecospray Technologies; Massimo Brancaleoni, vice presidente senior di Costa Crociere; Leonardo Massa, Country Manager Director Italia di MSC Cruise; Karina Santini, Med Port Development manager della Royal Caribbean Cruises e Ivano Russo, dirigente del Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti.

Di seguto una sessione su “Shipping e Big Data in the Era of Digitalization”, che ha trattato del crescente uso della gestione di dati digitali e analisi delle prestazioni a distanza, con particolare riferimento alla sicurezza informatica e alla proprietà dei dati nello shipping. Presieduta dall’esperto del settore Philippe Holthof e dal presidente di ATENA-Associazione Italiana di Tecnica Navale Alberto Moroso, vedrà gli interventi di Carmelo Cartalemi, Senior Engine Portfolio Manager di Winterthur Gas & Diesel, e Mikael Sandberg,  Wärtsilä Digitalization Team Member e, tra i panelist: il CEO LGR di NavigazioneLeonardo Rondinella, il CEO di Perseveranza SpA di Navigazione Umberto D’Amato;Marcel van Haaren, Senior Sales Manager di Alfa Laval Exhaust Gas Cleaning; Luigi Abbruzzese, Innovation Manager IEMLab e Alessandro Pescetto, Sector Manager Marine Software Solutions and Ship Performance Monitoring di Rina SpA.

I lavori della mattinata termineranno con la sessione “Looking to the Future”, presieduta dal presidente del Gruppo Giovani Armatori di Confitarma Andrea Garolla di Bard. Alla discussione sulle prospettive dello shipping e le sfide nel futuro per le nuove generazioni di armatori parteciperanno: il decano degli armatori italiani Peppino D’Amato, presidente diPerseveranza SpA di Navigazione; Giacomo Gavarone, commercial manager di Rimorchiatori Riuniti S.p.A; Lorenzo Matacena di Caronte & Tourist; Yannis Triphillis.

I lavori si concluderanno infine nel pomeriggio di oggi con una mock mediation e una mock arbitration, ovvero la simulazione di una mediazione e di un arbitrato marittimo, con un collegio arbitrale d’eccezione di cui faranno parte il presidente della LMAA-London Maritime Arbitrators’ Association Clive Aston e il suo past president Christopher Moss e il noto solicitor londinese Peter Jago, partner MFB,  mentre il ruolo di mediator sarà interpretato da Jonathan Lux, mediatore di Stone Chambers. Le parti saranno interpretate da Leonardo Rondinella, CEO di LGR di Navigazione e Yannis Triphillis, membro del comitato esecutivo Hellenic Chamber of Shipping Lawyers e saranno assisitite dagli avvocati David Pitlarge di Hill Dickinson LLP e dall’ avvocato Francesco Lauro, Studio Legale Lauro.

 

Link: http://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/25252-conclusa-a-napoli-la-settima-edizione-di-shipping-and-the-law.html

STAFFETTA QUOTIDIANA – Marine Diesel e fuel oil protagonisti fino al 2030

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Intervista al presidente dell’International Chamber of Shipping Esben Poulsson. Ok al Gnl ma solo per tratte brevi. Ancora troppo presto per l’Hvo

Esben Poulsson

Esben Poulsson

Almeno fino al 2030, i carburanti tradizionali, diesel e olio combustibile, saranno ancora i protagonisti dello shipping. Il gnl e i biocarburanti, Hvo incluso, avranno il loro momento di gloria, ma solo nel lungo termine. E’ quello che pensa Esben Poulsson, presidente dell’Ics (International Chamber of Shipping), che ieri ha aperto a Napoli la VII edizione di Shipping and the Law, la conferenza di due giorni sul commercio marittimo organizzato dallo studio Lauro. Poulsson ha affrontato alcuni degli argomenti al centro del dibattito internazionale del settore, a partire dalla decisione che proprio in queste ore si sta dibattendo sulle nuove regole Imo sull’abbassamento delle specifiche di tenore di zolfo. Poulsson ha previsto che ci saranno problemi pratici di approvvigionamento e aumento dei prezzi dei carburanti. Per questo ha chiesto che si faccia presto chiarezza sull’anno in cui i nuovi obblighi entreranno in vigore, se nel 2020 o nel 2025. All’edizione 2016 di Shipping and the law, al Suor Orsola Benincasa, hanno partecipano oltre 200 esperti, tra armatori, analisti del mercato del petrolio, avvocati marittimisti, banchieri, gestori di fondi di investimento, broker e altri operatori del settore marittimo provenienti da tutto il mondo. “Napoli – ha spiegato Francesco Saverio Lauro, organizzatore dell’evento ed ex presidente del Porto di Napoli – è da oggi capitale del mondo armatoriale italiano, dimostrando di poter essere anche capitale della cultura d’impresa”. Proprio a causa della grande volatilità del prezzo del greggio, la prima parte della conferenza è stata dedicata ai trend del mercato petrolifero e del gas, con interventi di Salvatore Carollo(Assomineraria), Leo Drollas (Center for Global Energy Studies), Ugo Salerno (Ceo di Rina spa) e Nicolò Sartori(Institute of International Affaire). Ecco le risposte di Poulsson rilasciate a margine della Conferenza.

Proprio in questa settimana si prenderà una decisione importante a livello internazionale sui combustibili navali e sul loro tenore di zolfo. In particolare, il dibattito è sul momento in cui entreranno in vigore le nuove specifiche, se dal 2020 o dal 2025. Qual è la sua posizione?

L’industria navale ha già fatto tanto per contrastare l’inquinamento e ci sono moltissime altre iniziative in corso per raggiungere gli obiettivi preposti. Questa settimana sarà cruciale per l’Imo, che ha proprio lo scopo di coordinare questo genere di azioni a livello internazionale. Una grande decisione sta per essere presa in merito al dibattito sul contrasto al cambiamento climatico. Voglio ricordare che la nostra associazione e i nostri associati sono sempre stati molto corretti, rispettando sempre gli impegni presi.

Ufficialmente non posso prendere posizione tra le due alternative. Se i nuovi obblighi scatteranno dal 2020 o dal 2025 per noi è lo stesso. Quello che posso dire, è che l’industria ha bisogno che si prenda una decisione, velocemente e in modo certo. E’ arrivato il momento di saperlo. Certamente ci saranno alcuni problemi pratici di adattamento, anche di approvvigionamento e di adeguamento dei prezzi dei carburanti. Ogni compagnia si dovrà riorganizzare. Ma sono sicuro che l’industria troverà il modo di superare queste difficoltà pratiche. Abbiamo però bisogno di sapere presto.

Qual è la migliore soluzione di lungo termine per lo shipping: Gnl o Biofuel?

Il Gnl si sta lentamente facendo strada e ritengo che sia buono per quelli che io chiamo “bus service”, cioè brevi tragitti. Credo che il Gnl abbia un grande potenziale come carburante, ma non credo che avverrà dalla sera alla mattina. Abbiamo anche bisogno di più tempo e di qualche altra scoperta per poter pensare di utilizzare il Gnl in larga scala.

E l’Hvo, il nuovo tipo di biodiesel idrotrattato che Eni sta producendo a Marghera?

L’Hvo è un prodotto altamente tecnologico che può essere utilizzato nei motori diesel. Credo che succederà e altri prodotti alternativi analoghi saranno inventati e utilizzati. Come ad esempio il metanolo, un prodotto totalmente “sweet”. Tutto sta già accadendo. Ma io credo ancora che i carburanti tradizionali, come l’olio combustibile e il diesel saranno preminenti fino al 2030. Saremo in grado di ridurre le emissioni inquinanti ma continueremo a consumare questo tipo di carburante. Dopo, nel lungo termine, potremmo anche utilizzare tipi di diesel nuovi, più evoluti.

Le tecnologie stanno cambiando il modo di fare business non solo per quello che riguarda i carburanti, ma anche nella comunicazione. A che punto è l’utilizzo dei “Big data” nell’industria navale?

E’ un fenomeno relativamente nuovo. E’ forse anche prematuro parlarne. Le navi più nuove, in particolare quelle container, hanno al loro interno sensori sensibilissimi e altamente tecnologici. Alcune navi ne hanno addirittura 2.000, che veicolano un incredibile quantità di informazioni. Ma non siamo ancora arrivati a capire come queste informazioni potrebbero essere elaborate e comunicate all’esterno in modo utile. Abbiamo le informazioni, ma un sacco di queste informazioni sono irrilevanti per la collettività e forse non c’è bisogno di comunicarle all’esterno, come ad esempio l’orario di arrivo e di partenza da un porto, i consumi di carburante, e tante altre piccole informazioni. Ci sono un sacco di cose che si potrebbero fare con questi dati ma siamo ancora in un momento iniziale.

Cosa pensa della legislazione italiana sullo shipping?

Lo shipping è un business globale e quindi per non creare svantaggi competitivi per gli armatori le regole devono essere il più possibile armonizzate a livello internazionale. L’Italia, da questo punto di vista, sconta delle regole specifiche che rendono più difficile la competizione. La navigazione è una questione internazionale e ha bisogno di regole internazionali. Il nostro auspicio è però che tutti i paesi abbiano regole eque e armonizzate per rendere la competizione internazionale ad armi pari il più possibile. Siamo sempre infelici quando vediamo una legge nazionale che può pregiudicare una nazione in particolare.

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INFORMAZIONI MARITTIME – Il rilancio delle crociere in Italia

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Informazioni Marittime, 26 ottobre 2016 – Il rilancio della crocieristica in Italia deve passare per una sinergia turistica terra-mare: attrarre i passeggeri in città, dando a quest’ultima però la possibilità di inserirli in servizi dedicati. È l’appello lanciato alla settima edizione di Shipping and the Law, l’appuntamento annuale organizzato dallo Studio Legale Lauro che si è tenuto il 25 e 26 ottobre a Napoli, all’Univesità Suor Orsola Benincasa. Presenti oltre 200 tra armatori, avvocati marittimisti, banchieri, gestori di fondi di investimento, broker e altri operatori del settore marittimo provenienti da tutto il mondo. La manifestazione ha visto due tematiche nuove: i big data nello shipping e lo stato dell’arte dei mercati petroliferi. Inoltre, c’è stata una simulazione di arbitrato e mediazione interpretata da alcuni tra i più famosi arbitri, avvocati e mediatori internazionali.
La stimolazione del mercato crocieristico, secondo i relatori, deve venire da una sinergia “turistica” tra porto e città.  Per Napoli, secondo l’organizzatore di Shipping and Law Francesco Saverio Lauro (primo presidente dello scalo partenopeo) potrebbe essere quella di «proseguire il lavoro iniziato alla fine degli anni ’90 quando da presidente dell’Autorità portuale aprii la zona del Beverello alla città, aprimmo la darsena Borbonica e iniziammo i lavori sul molo San Vincenzo. L’opera doveva proseguire anche con attività ricreative e per il tempo libero che avrebbero vivacizzato l’area per 16 ore al giorno». Una maggiore complementarietà tra offerta turistica di terra e di mare, che l’assessore al mare del Comune di Napoli Daniela Villani sposa lanciando l’idea di un tavolo tra l’amministrazione comunale e gli operatori delle crociere.
Nella mattina del 26 si è discusso dell’impatto economico delle crociere in Europa, che è attualmente pari a 17 miliardi di euro, di cui la maggiore beneficiaria è l’Italia, dove il peso del settore sul suo Pil tocca quota 4 miliardi. Nel 2015, 30 milioni di crocieristi hanno navigato nel Mediterraneo, di cui 11 milioni nel Belpaese. «Il Mediterraneo è l’area di core business per noi», ha affermato Leonardo Massa, country manager per l’Italia di Msc Crociere. Un mare che però sta affrontando il più consistente calo crocieristico dall’inizio degli anni 2000. Napoli, per esempio, nel 2017 dovrebbe perdere circa 300mila crocieristi scendendo sotto la soglia del milione di movimentazione annuale. La buona notizia, secondo il consulente del ministero dei Trasporti Ivano Russo, è che con il nuovo assetto della portualità la promozione sarà più efficace. «Non avremo più 24 porti che vanno in giro per il mondo a presentare offerte risibili agli occhi dei grandi operatori internazionali di merci e passeggeri ma potremo competere meglio in un quadro di coordinamento nazionale», spiega Russo. «Stiamo lavorando anche sulle infrastrutture – continua -, come a Palermo, dove dopo vent’anni abbiamo posto le precondizioni per costruire il terminal crociere, ma anche a Civitavecchia dove il mese prossimo partono i lavori per il nuovo terminal e lavoriamo anche per migliorare i porti di Livorno e La Spezia, senza dimenticare le nuove destinazioni: nel 2017 anche Taranto avrà i primi attracchi di crociere».